Ripartono in Umbria le celebrazioni per il cinquecentenario del pittore urbinate con un piccolo assaggio di “Perugia celebra Raffaello”, la serie di appuntamenti tra i quali spicca la mostra a cura di CariPerugia Arte e Accademia delle Belle Arti di Perugia sul periodo umbro del pittore urbinate. “Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia” è il titolo della mostra che indagherà lo scambio tra l’influsso Peruginesco su Raffaello e l’eredità che Raffaello ha lasciato a tutti gli artisti che lo hanno seguito, compresi coloro che hanno frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Perugia. A Perugia Raffaello è venuto in contatto con l’esperienza di Perugino e con le grandi casate che, conquistate dal suo talento, hanno continuato a commissionargli opere anche dopo la sua partenza per Firenze.
Fondamentale il periodo umbro per il percorso artistico di Raffaello, benché sia ancora molto discusso il ruolo del Perugino nella sua formazione: chi dice che sia stato un suo maestro e chi invece sostiene che sia stato null’altro che uno degli ispiratori, come poi saranno Michelangelo e Leonardo, dai quali ha imparato le rispettive lezioni per poi rielaborarle con la propria sensibilità e talento.
Alla presentazione, arricchita da un contributo multimediale, sono intervenuti Cristina Colaiacovo, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Mario Rampini, Presidente Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci e i curatori della mostra e l’assessore alla cultura di Perugia Leonardo Varasano.
Il breve video proiettato su tre pareti ha illustrato, in breve, la produzione umbra di Raffaello, partendo dall’affresco della cappella di San Severo eseguita con il Perugino e passando dalla Pala Oddi (conservata ai Musei Vaticani) alla Madonna Conestabile (ora all’Ermitage di San Pietroburgo) e dalla Deposizione di Cristo dipinta per la famiglia Baglioni (ora alla Galleria Borghese) allo Sposalizio della Vergine, conservato all’Accademia di Brera, eseguito con lo stesso impianto dell’opera di Perugino dal quale, però, definitivamente si distacca sviluppando le caratteristiche del Divin Pittore e raggiungendo una plasticità nuova che cancellerà per sempre la staticità delle figure.
E’ proprio da un particolare dello Sposalizio della Vergine (dal diadema che ferma il mantello dell’officiante) che nasce il logo di Raffaello in Umbria, l’insieme di appuntamenti riconosciuti dal Comitato Nazionale per rendere omaggio al genio marchigiano.
“Dopo la riapertura della Cappella di San Severo, con questo apputamento riprendiamo il filo del discorso avviato prima dell’emergenza Covid – 19 – afferma l’assessore Varasano –, che ripartirà con l’inaugurazione della mostra “Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia” in programma per il prossimo 18 settembre. Gli afflussi alla cappella San Severo sono decisamente sopra le aspettative, e questo fa ben sperare, questa ripartenza vuole essere uno stimolo ulteriore per Perugia e per tutta la regione”.
“Tengo a sottolineare come questa mostra sia il risultato di un grande impegno da parte degli organizzatori e dei curatori – ha evidenziato la Presidente Colaiacovo – , oltretutto sono state impiegate, per la realizzazione del video esperienziale, risorse e capacità del territorio, preferendo un prodotto ad hoc rispetto ad un già preconfezionato, realizzando la prima mostra con contenuti virtuali proposta a Perugia”.
Benedetta Tintillini e Donatella Binaglia